La Guardia di Finanza ha posto i sigilli al Castello Aragonese di Ischia. Nel blitz sono finiti in manette anche due finanzieri.
ISCHIA (NAPOLI) – Dopo i sigilli al commissariato di Vittoria, la Guardia di Finanza ha sequestrato un’altra struttura italiana. Stiamo parlando del Castello Aragonese di Ischia che è finito nelle mani della Procura di Napoli Nord dopo un blitz effettuato nelle prime ore di lunedì 15 luglio 2019.
L’operazione delle Fiamme Gialle ha portato al fermo di due finanziari, un commercialista e tre imprenditori. Sequestrati beni per un valore di 40 milioni di euro e tra questi c’è il Castello e un altro stabile a Capri. Nelle prossime ore sono previsti gli interrogatori di garanzia per chiarire meglio la posizione delle persone iscritte sul registro degli indagati.
Sequestrato il Castello Aragonese di Ischia
Il blitz è scattato nella mattinata odierna. Da tempo la Procura di Napoli Nord indagava su una serie di fallimenti di una società. Gli accertamenti hanno portato alla luce un sistema pilotato con la regia di un noto commercialista napoletano, conosciuto per aver lavorato come fiscalista per Cirino Pomicino.
Indagini che hanno visto il coinvolgimento anche di due finanzieri in questo meccanismo. Secondo quanto scoperto dagli inquirenti, i due militari hanno intascato una tangente di quattromila euro da Gelormini (l’imprenditore arrestato) per cambiare il contenuto di un verbale riguardante l’esito di un controllo a carico di una società gestita dal commercialista.
Sequestro Castello Aragonese di Ischia, le indagini non si fermano
Le indagini sul sequestro continueranno nelle prossime settimane per cercare di scoprire se altre persone sono state coinvolte in questa associazione. I magistrati sperano di riuscire a carpire qualcosa in più dagli interrogatori che sono fissati per i prossimi giorni. Durante questi si cercherà di capire la posizione delle sei persone fermate nel blitz di questa mattina.
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